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La Laguna di venezia

Un fragile ecosistema compreso tra la terra ed il mare, ricco di paesaggi suggestivi, isole dalla storia antica, barene, velme, canali e valli da pesca, ambiente ideale per la sosta, svernamento e nidificazione di migliaia di uccelli. La laguna di Venezia occupa un'area di circa 550 km quadrati e comprende una sessantina di isole. Dal 1987 è un sito riconosciuto dall'UNESCO quale patrimonio mondiale dell'Umanità per le sue valenze culturali e naturalistiche.

 

ORIGINI

L'origine della laguna veneta, si può far risalire a circa 6.000 anni fa, quando il livello del mare, dopo alterne variazioni in rapporto alle fasi di glaciazione e deglaciazione, giunse ad attestarsi sull'attuale allineamento di costa. Da questo periodo, nella evoluzione del litorale Alto Adriatico, fu prevalente l'azione dei fiumi e del mare. Infatti gli apparati deltizi dei fiumi padani si protrassero verso il mare in funzione del loro trasporto solido, delle correnti costiere e del moto ondoso. L'azione combinata di tali fattori portò alla formazione di scanni, che una volta emersi, in rapporto all'azione di trasporto eolico ed alla connessa formazione di apparati dunali sabbiosi, delimitarono specchi d'acqua che assunsero le caratteristiche di ecosistema salmastro, grazie alla posizione intermedia tra acque dolci ed acque marine salse.

Verso l'anno 1.000 d.C. l'area oggi caratterizzata dalla laguna veneta, risultò compresa tra l'Adige a sud e il Piave a nord; al suo interno si immettevano i fiumi Bacchiglione, brenta ed altri corsi di risorgiva tra i quali il Dese ed il Sile. In tale epoca la laguna presentava 8 bocche a mare attraverso le quali avveniva il periodico ricambio di marea. Di conseguenza in questo periodo i fondali lagunari e gli specchi d'acqua andavano riducendosi a parallelamente avanzavano il canneto ed i tipici ambienti palustri di acqua dolce. 

 

Epoca romana

Le lagune venete sono ricordate già in epoca pre-romana da geografi Greci, come Eratostene, Scimmo da Chio e Strabone; la nascita stessa di Venezia e di altre città poste sulle basse lagune altoadriatiche (Ravenna, Spina, Altino, Aquileia) viene collegata alla storia dei più antichi popoli mediterranei.E' in epoca romana, che i lidi Altinati sono menzionati quali località di villeggiatura e svago, e ricordati dal poeta Marziale per la loro solubrità.

 

medioevo

Dall'antichità il legame tra attività umane e ambiente naturale, è stato alla base della sopravvivenza fisica della laguna, improntata su di un equilibrato rapporto tra acque dolci e acque marine. A questo scopo dal 1300, i "Savi alle acque" intrapresero opere di diversione dei fiumi di terraferma, i quali rischiavano di interrare la laguna con le loro torbide; lo stesso Po fu deviato generando l'attuale delta.

 

epoca moderna

In epoca moderna viene definito, con il taglio nuovissimo di Brenta e con quello del Sile, l'attuale conterminazione lagunare.L'opera della Serenissima, se avesse risolto il prolema dell'intervento da una parte, lasciava però poco contrastata l'erosione marina dall'altra; furono così approntate le difese a mare che tutt'oggi sopravvivono: i murazzi. Il processo evolutivo instauratosi dopo la caduta della Serenissima che mostra il prevalere delle acque marine in quelle dolci, minaccia nuovamente le condizioni fisiche e biologiche che sono il supporto dell'esistenza della Laguna di Venezia.

GLI ELEMENTI DELLA GEOGRAFIA LAGUNARE

Una sequenza di isole sabbiose, strette e allungate, dette “lidi”, separa l’ampio bacino costiero della Laguna di Venezia compreso tra la foce del fiume Brenta e quella del Sile - Piave Vecchia, dal mare Adriatico. Le bocche di porto, interruzioni naturali dei lidi, collegano la laguna al mare e consentono il flusso alterno delle acque per effetto delle maree. I movimenti delle acque tra il bacino lagunare veneziano e il mare avvengono seguendo grandi alvei naturali, i canali, che favoriscono il mescolamento dell’acqua salata marina all’acqua dolce dei fiumi che sfociano nella laguna. Ma a comporre il tipico paesaggio lagunare sono soprattutto le barene, caratterizzate da estese superfici piatte a vegetazione erbacea, che la modesta o scarsa profondità delle acque lagunari lascia intravedere anche durante l’alta marea. Emergenti dalle acque di pochi centimetri, le barene sono solcate dai ghebi, piccoli alvei tortuosi scavati nei bassi fondali melmosi, che favoriscono il continuo scambio di acqua salmastra all’interno delle superfici di barena.

A emergere, invece, regolarmente durante le fasi di bassa marea, sono le velme, fondali melmosi poco profondi completamente privi di copertura vegetale. Visibile infine dai punti più elevati rispetto al livello del mare, una successione di isole e di ambienti di gronda che ospitano gli insediamenti abitativi e produttivi all’interno del bacino lagunare.

BARENA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parte emersa della laguna, tabulare e limosa, coperta di vegetazione alofila (tipica degli ambienti salmastri) e sommersa solamente durante le maggiori alte maree.

GHEBO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo canale tortuoso che solca le barene collegando le sue aree più interne con i canali lagunari più profondi.

CHIARO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo avvallamento del terreno della barena dove l'acqua salmastra accumulatasi duranre l'alta marea si mescola con l'acqua piovana, formando uno stagno.

VELMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porzione di basso fondale fangoso normalmente sommerso che emerge solo in particolari condizioni di bassa marea.

MATERIALE

Scarica la Mappa della Laguna di Venezia con evidenziati i diversi ambienti lagunari.

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